“PER UNA MANCIATA DI LIKE”…

Lo Stato nel suo percorso cieco e sconsiderato ci sta allontanando da quella che è una regola morale che è stata la base di tutta la Filosofia legata all’uomo.

In questo periodo di segregazione forzata si può parlare dell’Eudemonismo di Socrate?

Per Socrate è normale il raggiungimento della felicità da parte dell’uomo nel corso della sua vita terrena. Anche Aristotele affermava che la felicità è perfezione individuale, e lo stesso Epicuro la pensava in maniera similare per l’Eudemonismo.

L o si può far rientrare anche nella “Morale Cristiana”, perché si pone la beatitudine come una sorta di premio della virtù.

Passiamo al Rinascimento e poi all’Illuminismo e all’Utilitarismo che videro il desiderio da parte dell’uomo di raggiungere la felicità come una norma suggerita dalla coscienza.

Lo Stato nel suo percorso cieco e sconsiderato ci sta allontanando da quella che è una regola morale che è stata la base di tutta la Filosofia legata all’uomo.

Il cammino dell’uomo verso la felicità in questo secolo è continuamente minato da una “Dittatura Oscura” che ci spinge verso il baratro della conoscenza per un “Pugno di Like”.

Ci appaghiamo l’Ego per una manciata di Like su Facebook e ci allontaniamo dalla tremenda considerazione che il raggiungimento della nostra felicità è minata alla radice.

Ci stanno rubando il nostro tempo, la nostra vita, ci stanno svuotando il pensiero che imprime forza all’azione.

Da ragazzo ho letto tanti romanzi di fantascienza di “Urania” che ipotizzavano un futuro dove molto del mondo che ci circonderà sarà virtuale.

Un mondo in cui la realtà è a portata di “click”.

Telecomandati da microcip inseriti nel nostro corpo

 

Le macchine gestiranno le nostre azioni, le nostre coscienze, ci troveremo svuotati dalla realtà tangibile a cui oggi siamo abituati; I tramonti saranno virtuali e gestiti da macchine che ce li faranno apparire da una finestra che si rivolge ad uno schermo al plasma che simula un’aurora boreale o un’alba sulle Isole Fiji (quelle del nostro tempo, perché nel futuro saranno irriconoscibili, ridotte ad uno scenario apocalittico di enorme portata).

Le abitazioni saranno degli spazi angusti primi di qualsiasi suppellettile, ma gestibili virtualmente per renderle piene di tecnologia adatta alle più elevate esigenze del progresso.

La realtà esterna fuori dalle città sarà un deserto marziano, denso di effluvi pestiferi e maleodoranti, dove il susseguirsi del giorno con la notte sarà cosa unica.

Non manca tanto, ci stiamo avvicinando velocemente a queste visioni un tempo apocalittiche ma ora sempre più reali.

Ci dobbiamo abituare a scegliere questa strada oppure possiamo fare qualcosa per fermare l’avvicendarsi degli eventi?

Ci dicono che non sarà possibile fare nulla ma che siamo già in un vortice in cui il futuro sta gestendo il passato: I figli dei nostri figli sono tra noi per guidarci sia nel bene che nel male in un incalzare di azioni che potrebbero cambiare il percorso della storia futura.

Ma quali sono i segnali da seguire, come possono le nostre coscienze riconoscere il bene dal male? A guidarci sono i nostri nipoti futuri o quelli del potere oscuro che cerca di rimodulare un passato che gli sta scomodo, cercando di sopprimere ciò che non sono riusciti a sconfiggere o dominare in precedenza?

La lotta nella percezione del giusto è l’unica speranza per un futuro meno apocalittico…

Ma ci dicono che il potere oscuro ha previsto anche questo…

Ma la lotta è l’unica speranza nel Matrix in cui vivremo!

Nicola Convertino

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