Olio di Palma aumenta il rischio di sviluppare il Tumore?

Olio di Palma è sicuramente un prodotto a rischio soprattutto per i bambini. Questo è presente perfino nei biscotti “Plasmon”.

Olio di Palma è molto diffuso negli alimenti lavorati dall’industria alimentare, e anche nel latte artificiale dei bambini è presente in quantità importante.

In sostanza è difficile trovare un prodotto industriale che ne sia privo, anche se ultimamente la campagna discriminante contro l’utilizzo di questo prodotto ha fatto in modo che le industrie lo sostituissero con altri prodotti; parliamo dell’Olio di Cocco e del Burro di cacao, anche se questi non sono certo salutari.

In ogni caso l’Olio di Palma è un prodotto nocivo alla salute, soprattutto per i bambini che fanno un grande uso di merendine, biscotti e della Nutella che ne contiene addirittura il 31%.

La cosa devastante è che EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) non ha mai messo al bando l’Olio di Palma perché: “È difficile che concentrazioni pericolose siano raggiunte con la normale alimentazione”. E ha innalzato la soglia tollerabile da 0,8 microgrammi per chilo al giorno a 2 microgrammi per chilo al giorno.

Peccato che l’EFSA non tiene conto della somma di queste quantità, è vero che ogni prodotto deve stare sotto una determinata soglia di percentuale, ma è anche vero che ogni singolo individuo giornalmente può consumare diversi prodotti che contengono l’Olio di Palma e, sommando i vari prodotti, oltrepassare tale soglia è abbastanza facile, poiché è presente in quasi tutti gli alimenti industriali.

Ora se guardiamo le etichette dei prodotti nei supermercati, troviamo la dicitura “senza olio di palma” e nella stessa è obbligatorio mettere la presenza di questo ingrediente, ma fino al 2014 l’esistenza dell’Olio di Palma era occultata con la dicitura di “grassi vegetali”.

Il motivo per cui c’è questa forte diffusione dell’Olio di Palma è il suo basso costo, ma la sua composizione è del 55% fatta di grassi saturi (acido palmitico) che raggiunge anche 80% nel caso dell’Olio di palmisto.

I grassi saturi contribuiscono all’aumento dei livelli di grassi nel sangue, dal colesterolo cattivo ai trigliceridi. Tutto ciò favorisce lo sviluppo di patologie cardiovascolari, l’arteriosclerosi, il diabete e il tumore.

In genere i grassi saturi sono presenti nei cibi di origine animale e meno nei cibi di origine vegetale, anche se l’Olio di Palma e quello di Cocco sono un’eccezione.

L’Olio di Palma è in grado di distruggere le cellule del Pancreas che producono l’insulina (cellule Beta pancreatiche), questo perché nell’Olio di Palma c’è la proteina “p66shc”, la proteina Killer responsabile del Diabete, com’è stato confermato da uno studio del 2005 effettuato dalla Società Italiana di Diabetologia.

Questa proteina è un potente induttore di stress ossidativo a livello cellulare e

i soggetti più a rischio sono gli uomini con la pancia.

Le diete composte di molte proteine e grassi sono molto pericolose, spesso sono quelle che sostituiscono le proteine ai famigerati carboidrati, troppo spesso demonizzati ma che a volte sono necessari (pasta, patate, pane, riso).

Un’alimentazione veramente salutare non è mai una dieta di ‘negazione’ quanto piuttosto di moderazione nelle quantità e diversificazione della qualità degli alimenti.

Andrei a chiudere l’argomento con un fatto degno di nota: tra i prodotti all’Olio di Palma ci sono i biscotti “Plasmon” per bambini di 6 mesi, un prodotto pubblicizzato come “in linea con le più recenti indicazioni nutrizionali” e solo nel 2016 questi biscotti, che ci hanno accompagnato per generazioni, hanno cambiato la ricetta sostituendo l’Olio di Palma con l’Olio di Girasole e Olio di Oliva.

Questo a dimostrazione che noi possiamo fare tanto, se tutti selezioniamo l’informazione, ci documentiamo e ci lamentiamo con le multinazionali alimentari, possiamo cambiare le cose, possiamo gestire l’offerta del mercato, cambiare le regole del gioco. Le industrie impongono i prodotti nel mercato ma noi possiamo invertire la situazione modificando l’offerta.

Negli ultimi anni l’Olio di Palma è stato demonizzato da tutti e in pochi anni le industrie sono state costrette a sostituirlo in quasi tutti i prodotti dolciari, modificando la produzione.

Ora bisogna stare attenti con che cosa è stato sostituito, bisogna controllare bene le etichette e capire che non sia stato rimpiazzato con prodotti che creano gli stessi problemi.

Nicola Convertino

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